La gravidanza e il parto sono momenti
bellissimi nella vita di qualsiasi donna, ma questo non significa che gli
stessi siano esenti da problemi e stress. Infatti, a volte ad alcune donne
risulta difficile affrontare dei cambiamenti così drastici. Questo non vuole
dire che queste amino meno i loro piccoli ma piuttosto che affrontano questi
momenti in modo diverso dato che non possono fare affidamento sulle risorse
psicologiche necessarie.
postparto è abbastanza comune tra le donne, e alcuni esperti affermano che la
stessa sarebbe dovuta ai forti squilibri ormonali. Tuttavia, esiste un problema
che va oltre: si tratta della psicosi
puerperale.
psicopatologia grave che colpisce approssimativamente una donna in gravidanza su
mille dopo che questa ha partorito. Questo problema coincide in alcuni punti
con il disturbo bipolare e può presentarsi con sintomi come: mania, depressione
grave, allucinazioni, confusione e bruschi cambiamenti d’umore. Ovviamente,
esiste anche la perdita di contatto con la realtà che a volte può mettere in
pericolo la vita del neonato.
della psichiatria scopriremo che le alterazioni psicopatoogiche legate al
puerperio si sono manifestate dagli inizi della storia della medicina. Per
esempio, Ippocrate riferiva già dell’esistenza della patologia psicotica nelle
puerpere e Sorano di Efeso, nell’anno 100 della nostra era, la definisce come
una “malattia mentale acuta, accompagnata
da febbre alta e movimenti senza senso delle mani”.
XIX che i sintomi della psicosi puerperale sono adeguatamente definiti. Questi
sono:
di coscienza, perplessità, disorientamento con intervalli di lucidità.
comprendente l’agitazione o la lentezza estrema e lo stupore, con la
corrispondente variazione a livello di comunicazione verbale; dalle rapide e
rumorose associazioni fino al totale mutismo.
comprendono l’ansia, a volte alternata a felicità estatica o disturbi dell’affettività
più stabili, come la depressione e la mania.
pseudoallucinazioni, oltre a false identificazioni ed illusioni.
tipicamente relazionato con la maternità.
quadro nel tempo; il cosiddetto quadro caleidoscopico.
generalemnte si riscontra una storia familiare di disturbi psicotici o esperienze
precedenti nella persona. Curiosamente, una ricerca sviluppata da scienziati
dell’Istituto Karolinska di Stoccolma, ha scoperto che il rischio di sviluppare
una psicosi aumenta in proporzione all’età della donna. Così, le donne oltre i
35 anni hanno il doppio di possibilità di sperimentare un quadro psicotico
rispetto alle donne più giovani. Anche essere madri per la prima volta
contribuisce ad aumentare il rischio.
sviluppato in Turchia nel 1999, ha mostrato che la maggioranza delle donne che
soffrivano di psicosi puerperale erano giovani e al loro primo figlio, avevano
un basso livello d’istruzione e vivevano in zone rurali. Di queste, oltre il
75% dei casi mostrava episodi psicotici negli 11 anni seguenti al parto.
questa patologia non sono ancora del tutto chiare, sebbene la teoria più
accettata è che nella donna sia già presente una storia di problemi psicoloici
che, potenziati dagli squilibri ormonali e dallo stress causato dal cambiamento
nello stile di vita, agiscono come scatenanti per l’apparizione dello stato
psicotico.
with No Previous Psychiatric Hospitalizations: A Population-Based Study. Plos Medicine.
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