Le persone felici e soddisfatte si muovono nel mondo senza soffermarsi troppo ad analizzare i dettagli. O almeno questo è quanto afferma uno studio condotto dai ricercatori della University of New South Wales, i quali sono sicuri che le persone predisposte alla positività, hanno anche un atteggiamento meno scettico verso la vita e sono più aperte di fronte agli sconosciuti.
Indubbiamente, concentrarci sui dettagli ci può aiutare quando dobbiamo affrontare dei progetti molto difficili ed è anche utile per aiutarci ad affrontare le relazioni sociali più complesse, ma, a quanto pare, si tratterebbe di un approccio meno conveniente se il nostro obiettivo è quello di essere felici.
Per aggiungere benzina sul fuoco arriva un’altra ricerca, questa volta realizzata presso la Virginia Commonwealth University, secondo la quale le persone depresse sono spesso più logiche e riflessive rispetto al resto di noi. Secondo questi psicologi, la depressione dipenderebbe da una eccessiva elaborazione emotiva che si concentra nei dettagli negativi del problema. E, naturalmente, pensare troppo causa problemi emotivi.
Questo non è l’unico indizio che abbiamo, un ulteriore studio condotto presso la Queen University, ha dimostrato che le persone inclini alla depressione sono in grado di percepire con maggiore precisione dei cambiamenti molto piccoli e quasi impercettibili nelle espressioni facciali altrui.
Dove ci portano tutte queste scoperte?
All’idea che le persone più felici tendono a concentrarsi sull’intera foresta, analizzano l’insieme e non si soffermano eccessivamente sui dettagli di ogni singolo albero.
Per capire meglio questo concetto possiamo immaginare una situazione quotidiana. Per esempio, immaginate di essere arrabbiati e di discutere con il vostro partner. Al momento non valutate oggettivamente il problema, ma vi concentrate nei dettagli, nel suo sguardo, nel gesto che gli è sfuggito o in quella parola inadeguata che ha detto… E spesso questi dettagli danno origine ad un’altra discussione che prende un’altra direzione e alla fine, il problema iniziale
rimane irrisolto.
Ma quando siamo felici tendiamo a vedere l’intero quadro nella sua completezza non concentrandoci troppo sui dettagli perché non ne abbiamo bisogno. Per questo motivo, alcuni psicologi ritengono che una delle chiavi della felicità sia imparare ad apprezzare le situazioni nel loro insieme, senza concentrarsi troppo sui dettagli. Cioè: vedere la foresta nel suo insieme e non i singoli alberi.
È possibile?
In realtà, tendiamo a concentrarci sui dettagli quando pensiamo di essere in pericolo. Si tratta di una reazione istintiva. Se siete rilassati e sicuri abbassate la guardia, ma se pensate di essere in pericolo, come se vi trovaste in una foresta pluviale, i sensi si amplificano e sono stimolati a prestare maggiore attenzione ai dettagli, perché questi potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte.
Lo stesso vale per la vita quotidiana. Tuttavia, il problema inizia quando questo atteggiamento iper-analitico diventa il nostro stile di vita, un modo per affrontare tutte le situazioni che si presentano. La buona notizia è che possiamo cambiare, e il primo passo è quello di determinare se siamo persone che si concentrano prevalentemente sull’intera foresta o sui singoli alberi.
Fonti:
Forgas, J. P. (2008) On being happy and gullible: Mood effects on skepticism and the detection of deception. Journal of Experimental Social Psychology; 44 (5): 1362-1367.
Andrews, P. W. et. Al. (2007) The functional design of depression’s influence on attention: A preliminary test of alternative control-process mechanisms. Evolutionary Psychology; 5(3):
584-604.
Queen’s University (2005) Mildly Depressed People More Perceptive Than Others. In: Science Daily.
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