A scuola ci insegnano a
contare, a comprendere i segreti della fisica e della chimica, ma nessuno ci
insegna a relazionarci con gli altri. In questo ambito impariamo con l’esperienza
e, sbagliando. Così che a volte non ci comportiamo sempre in modo assertivo
come avremmo voluto, soprattutto quando ci lasciamo portare dalle emozioni.
La buona notizia è che
esistono tecniche per risolvere i
conflitti che possono aiutarci ad essere molto più assertivi e, la cosa interessante
è che sono molto semplici da applicare.
esistono tecniche per risolvere i
conflitti che possono aiutarci ad essere molto più assertivi e, la cosa interessante
è che sono molto semplici da applicare.
–
Osservazione neutrale: a volte reagiamo con rabbia perché crediamo
che l’altra persona faccia le cose in modo intenzionale. Ad ogni modo, non
sempre è così. Così che, per risolvere un conflitto, il primo passo da fere è
quello di osservare in maniera neutrale. Per esempio, se il vostro partner o un
amico hanno rifiutato gli ultimi inviti ad uscire insieme, invece di
recriminargli di non prestarvi attenzione potreste dire loro: “mi sono reso conto che negli ultimi giorni hai
rifiutato tutti i miei inviti”. A questo punto, semplicemente aspettate la
sua risposta. Magari non tutto è così grigio come pensavate e vi stavate solo costruendo un castello sul basandovi nel nulla
assoluto.
Osservazione neutrale: a volte reagiamo con rabbia perché crediamo
che l’altra persona faccia le cose in modo intenzionale. Ad ogni modo, non
sempre è così. Così che, per risolvere un conflitto, il primo passo da fere è
quello di osservare in maniera neutrale. Per esempio, se il vostro partner o un
amico hanno rifiutato gli ultimi inviti ad uscire insieme, invece di
recriminargli di non prestarvi attenzione potreste dire loro: “mi sono reso conto che negli ultimi giorni hai
rifiutato tutti i miei inviti”. A questo punto, semplicemente aspettate la
sua risposta. Magari non tutto è così grigio come pensavate e vi stavate solo costruendo un castello sul basandovi nel nulla
assoluto.
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Sentimento personale: nel caso che l’osservazione neutrale non
risolva il conflitto, potete passare alla fase due. Cioè, esprimere come vi
sentite. In questo caso non si tratta di recriminare qualcosa all’altra persona
facendola sentire in colpa, ma semplicemente di farle giungere i vostri sentimenti.
Non assumete il ruolo di vittime e neppure quello di chi reclama, ma limitatevi
a informare. Per esempio, potete dire: “Il
fatto che non hai accettato i miei inviti mi ha fatto sentire male, mi sono
sentito … (rifiutato, triste, solo; potete utilizzare l’aggettivo più
adeguato al vostro caso).”
Sentimento personale: nel caso che l’osservazione neutrale non
risolva il conflitto, potete passare alla fase due. Cioè, esprimere come vi
sentite. In questo caso non si tratta di recriminare qualcosa all’altra persona
facendola sentire in colpa, ma semplicemente di farle giungere i vostri sentimenti.
Non assumete il ruolo di vittime e neppure quello di chi reclama, ma limitatevi
a informare. Per esempio, potete dire: “Il
fatto che non hai accettato i miei inviti mi ha fatto sentire male, mi sono
sentito … (rifiutato, triste, solo; potete utilizzare l’aggettivo più
adeguato al vostro caso).”
Oltre a queste tecniche
basilari è importante che non assaliate l’altro perché in questo caso
probabilmente questo reagirà in maniera brusca e aggressiva. L’ideale è che gli
chiediate quando dispone di un momento per parlare insieme della situazione che
vi preoccupa. Aggiungete, inoltre, che credete che un dialogo aperto non solo
potrebbe risolvere il conflitto ma può anche migliorare la capacità di
relazionarsi.
basilari è importante che non assaliate l’altro perché in questo caso
probabilmente questo reagirà in maniera brusca e aggressiva. L’ideale è che gli
chiediate quando dispone di un momento per parlare insieme della situazione che
vi preoccupa. Aggiungete, inoltre, che credete che un dialogo aperto non solo
potrebbe risolvere il conflitto ma può anche migliorare la capacità di
relazionarsi.
Nel momento che vi sedete a
parlare, ricordate che l’obiettivo principale non è quello di scoprire chi è la
vittima e chi il colpevole, ma piuttosto quello di risolvere il conflitto. Non
dobbiamo affrontare la conversazione in termini di chi vince e chi perde.
parlare, ricordate che l’obiettivo principale non è quello di scoprire chi è la
vittima e chi il colpevole, ma piuttosto quello di risolvere il conflitto. Non
dobbiamo affrontare la conversazione in termini di chi vince e chi perde.
È importante che il dialogo
si centri in:
si centri in:
1. Identificare le ragioni
che hanno portato al conflitto
che hanno portato al conflitto
2. Chiedersi reciprocamente scusa
3. Concepire e implementare soluzioni che risolvano il conflitto e che
impediscano che si ripresenti in futuro
impediscano che si ripresenti in futuro
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