A più di uno di noi
sarà accaduto di notare che mentre parliamo con qualcuno, egli muove i suoi
occhi in un’altra direzione anche se realmente in quella direzione non vi è
nulla da vedere. In realtà non esiste nessuno schema visivo che richiami l’attenzione
del nostro interlocutore, tuttavia la sua attenzione viene sviata, perché?
Sorprendentemente,
questi movimenti avvengono anche quando ci troviamo soli o siamo al buio,
perché sono il risultato di un processo mentale e non hanno nessuna relazione
con gli stimoli visivi.
questi movimenti avvengono anche quando ci troviamo soli o siamo al buio,
perché sono il risultato di un processo mentale e non hanno nessuna relazione
con gli stimoli visivi.
Questa è la
conclusione alla quale sono giunti alcuni ricercatori del Dipartimento di
Psicologia del Queens College, i
quali hanno registrato i movimenti oculari di 17 donne e 12 uomini mentre
questi realizzavano due compiti concepiti per essere identici in tutto, tranne che
per un piccolo dettaglio: uno necessitava dell’impiego della memoria di lungo
periodo mentre l’altro no. Le prove si realizzarono in una stanza totalmente
chiusa e dipinta di bianco, per evitare qualsiasi tipo di stimolo visivo.
conclusione alla quale sono giunti alcuni ricercatori del Dipartimento di
Psicologia del Queens College, i
quali hanno registrato i movimenti oculari di 17 donne e 12 uomini mentre
questi realizzavano due compiti concepiti per essere identici in tutto, tranne che
per un piccolo dettaglio: uno necessitava dell’impiego della memoria di lungo
periodo mentre l’altro no. Le prove si realizzarono in una stanza totalmente
chiusa e dipinta di bianco, per evitare qualsiasi tipo di stimolo visivo.
Nel primo compito i
partecipanti dovevano sedersi nella stanza e ascoltare tre parole che avrebbero
dovuto ripetere immediatamente dopo. Il secondo compito era un test di
associazione nel quale si dovevano identificare una delle tre parole precedenti.
partecipanti dovevano sedersi nella stanza e ascoltare tre parole che avrebbero
dovuto ripetere immediatamente dopo. Il secondo compito era un test di
associazione nel quale si dovevano identificare una delle tre parole precedenti.
Curiosamente, i
partecipanti manifestarono un numero maggiore di movimenti saccadici (involontari) con i loro cocchi durante il secondo
compito, che indicherebbe come questi movimenti oculari potrebbero essere
relazionati con il recupero dell’informazione della memoria nel lungo periodo.
Esperimenti posteriori hanno confermato questa ipotesi e, come dato curioso,
apportarono una informazione rilevante: quando alle persone veniva chiesto di
concentrare l’attenzione su di un punto specifico, tentando di controllare il
movimento degli occhi, i risultati nei test di memoria si mantennero nella
media, non peggiorarono.
partecipanti manifestarono un numero maggiore di movimenti saccadici (involontari) con i loro cocchi durante il secondo
compito, che indicherebbe come questi movimenti oculari potrebbero essere
relazionati con il recupero dell’informazione della memoria nel lungo periodo.
Esperimenti posteriori hanno confermato questa ipotesi e, come dato curioso,
apportarono una informazione rilevante: quando alle persone veniva chiesto di
concentrare l’attenzione su di un punto specifico, tentando di controllare il
movimento degli occhi, i risultati nei test di memoria si mantennero nella
media, non peggiorarono.
Così, gli
scienziati concludono che i movimenti degli occhi sarebbero un epifenomeno
attivato dalla memoria di lungo periodo ma che non ha nessun ruolo essenziale
nella realizzazione del compito di recuperare l’informazione. Ma…perché la
memoria potrebbe potenziare questi movimenti oculari? Si afferma che questi no
sarebbero altro che un ritardo evolutivo che dimostra che stiamo cercando nella
nostra memoria proprio come se cercassimo in un archivio.
scienziati concludono che i movimenti degli occhi sarebbero un epifenomeno
attivato dalla memoria di lungo periodo ma che non ha nessun ruolo essenziale
nella realizzazione del compito di recuperare l’informazione. Ma…perché la
memoria potrebbe potenziare questi movimenti oculari? Si afferma che questi no
sarebbero altro che un ritardo evolutivo che dimostra che stiamo cercando nella
nostra memoria proprio come se cercassimo in un archivio.
Fonte:
Micic, D.; Ehrlichman, H. & Chen, R (2010) Why do
we move our eyes while trying to remember? The relationship between non-visual
gaze patterns and memory. Brain
and Cognition; 74 (3): 210-24.
we move our eyes while trying to remember? The relationship between non-visual
gaze patterns and memory. Brain
and Cognition; 74 (3): 210-24.
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