Per molti anni i neuroscienziati hanno
pensato che la lettura fosse esclusivamente relazionata alle zone del cervello
classiche che processano il linguaggio: l’area di Broca e di Wernicke. Tuttavia,
da poco tempo si è scoperto che leggere è un’esperienza molto più complessa che
coinvolge altre aree del cervello. Questo suggerisce che per molte persone la
lettura sia un’esperienza particolarmente vivida.
immagine funzionale si è potuto scoprire che parole come “lavanda”, “cannella”
e “sapone”, non solo attivano le aree relative al processamento del linguaggio
ma anche le zone vincolate agli aromi.
chiesto alle persone che leggessero una serie di parole associate ad aromi
forti ed un’altra serie di parole neutrali. Durante la lettura i loro cervelli
subivano una scansione. La parte curiosa fu quando le persone lessero parole
come “caffè” e “profumo”, la corteccia dell’olfatto si attivò ma rimase
inalterabile di fronte a parole come “sedia” e “chiave”.
neuro scienziati si mantenevano sulle loro posizioni affermando che esistevano
alcune metafore così comuni nel linguaggio popolare (come per esempio, “una
giornata dura”) che non risvegliavano nessuna attivazione particolare nel
nostro cervello.
di Emory, si è potuto riscontrare un fenomeno molto curioso: quando le persone
leggono metafore che includono riferimenti alla consistenza, si attiva la
corteccia sensoriale.
ha una voce vellutata” o “aveva le mani dure come cuoio per il duro lavoro”,
risvegliano le zone del nostro cervello relazionate alle sensazioni tattili.
serie di esperimenti. Così, si è potuto scoprire che le parole utilizzate per
descrivere i movimenti stimolano le regioni della corteccia motoria.
Addirittura, si è riscontrato che si attivano specificamente quelle zone
relazionate al movimento descritto nella lettura.
non fa una distinzione così importante, come potremmo pensare, tra la realtà e
la finzione. Quando il testo che leggiamo è pieno di aggettivi, offre descrizioni
molto precise e contiene molte metafore, il nostro cervello viene stimolato e
questo ci fa vivere un’esperienza di lettura molto più gratificante. In
pratica, sarebbe come entrare in un mondo di realtà virtuale.
interessante si ottenne nel 2009. Secondo questo studio, le persone che leggono
regolarmente dei romanzi si mostrano
più comprensive ed empatiche con gli altri. I ricercatori pensano che questo
sia dovuto al fatto che grazie alla lettura di questi racconti immaginari hanno
sviluppato l’abilità speciale di mettersi nei panni altrui e adottare i suoi
punti di vista, proprio come lo fanno con i personaggi immaginari.
comprehending textural metaphors activates somatosensory cortex. Brain Languaje; 120(3): 416-421.
Exploring the link between reading fiction and empathy: Ruling out individual
differences and examining outcomes. Communications;
34: 407-428.
Molnar-Szakacs, I. et Al. (2006) Observing Complex
Action Sequences: The Role of The Fronto-Parietal Mirror Neuron System. NeuroImage; 33: 923-935.
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