Vi è mai capitato di guardare le foto dei vostri amici
in Facebook e di pensare che
sembrano più felici di voi? In questo preciso momento sentite un profondo
disagio e forse vi chiedete addirittura cosa avete fatto di male perché gli
altri appaiano tanto più allegri.
in Facebook e di pensare che
sembrano più felici di voi? In questo preciso momento sentite un profondo
disagio e forse vi chiedete addirittura cosa avete fatto di male perché gli
altri appaiano tanto più allegri.
Ma la questione è precisamente che gli altri si “vedono”
più allegri ma questo non significa che lo siano. Infatti, la maggior parte
delle persone ha la sensazione che gli altri siano più felici di loro. E,
chiaramente, tutto dipende da questa stramaledetta tendenza a confrontarci
sempre con gli altri.
più allegri ma questo non significa che lo siano. Infatti, la maggior parte
delle persone ha la sensazione che gli altri siano più felici di loro. E,
chiaramente, tutto dipende da questa stramaledetta tendenza a confrontarci
sempre con gli altri.
Ora uno studio sviluppato da ricercatori della Utah
Valley University, mette il dito
nella piaga analizzando le esperienze di 425 studenti riportate in Facebook.
Tutto pare indicare che siamo poco propensi a mostraci infelici nel social
network e che, più tempo passiamo connessi più cambia la percezione della
felicità degli altri e della nostra.
Valley University, mette il dito
nella piaga analizzando le esperienze di 425 studenti riportate in Facebook.
Tutto pare indicare che siamo poco propensi a mostraci infelici nel social
network e che, più tempo passiamo connessi più cambia la percezione della
felicità degli altri e della nostra.
Ovviamente, questo avviene perché
tendiamo ad analizzare esclusivamente le immagini sorridenti e felici che
incontriamo nel profilo delle altre persone arrivando alla conclusione errata
che abbiano meno problemi, responsabilità e preoccupazioni di noi.
tendiamo ad analizzare esclusivamente le immagini sorridenti e felici che
incontriamo nel profilo delle altre persone arrivando alla conclusione errata
che abbiano meno problemi, responsabilità e preoccupazioni di noi.
Questo fenomeno era già
stato studiato in precedenza senza fare riferimento alle reti sociali ma,
evidentemente, in queste ultime il problema si accentua perché mettiamo l’immagine
più positiva di noi stessi.
stato studiato in precedenza senza fare riferimento alle reti sociali ma,
evidentemente, in queste ultime il problema si accentua perché mettiamo l’immagine
più positiva di noi stessi.
Ovviamente, questo non
significa che Facebook di per se ci faccia sentire infelici ma piuttosto è la
nostra percezione ingannevole di ciò che vediamo in essa. Qualcosa di
abbastanza simile al pensare che i protagonisti di un film siano più felici,
ricchi e spensierati di noi quando in realtà si tratta di una fiction.
significa che Facebook di per se ci faccia sentire infelici ma piuttosto è la
nostra percezione ingannevole di ciò che vediamo in essa. Qualcosa di
abbastanza simile al pensare che i protagonisti di un film siano più felici,
ricchi e spensierati di noi quando in realtà si tratta di una fiction.
L’inganno dipende dal fatto
di credere che tutto ciò che vediamo in Facebook sia reale, quando invece si
tratta dell’immagine che altre persone hanno costruito di se per mostrarle al
mondo, immagini che a volte tendono ad essere molto distanti dalla realtà.
di credere che tutto ciò che vediamo in Facebook sia reale, quando invece si
tratta dell’immagine che altre persone hanno costruito di se per mostrarle al
mondo, immagini che a volte tendono ad essere molto distanti dalla realtà.
Fonte:
Hui-Tzu, G. & Edge, N. (2012) “They Are Happier and Having Better Lives
than I Am”: The Impact of Using Facebook on Perceptions of Others’ Lives. Cyberpsychology, Behavior, and
Social Networking; 15(2): 117-121.
Lascia un commento